GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI

Gallerie d’Italia a Napoli: un progetto che da anni ha riconvertito quelle che una volta erano le sedi di Intesa San Paolo in gallerie che ospitano le opere che la Fondazione ha acquisito negli anni. Un progetto che risignifica degli spazi, da luoghi di finanza a luoghi di cultura, in tutta la penisola.

Quando visito un luogo d’arte, oltre al piacere di osservare le opere esposte, il più delle volte sono affascinato dagli edifici che le contengono. Il palazzo che ospita la collezione della Fondazione a Napoli è stato progettato alla fine degli anni Trenta del Novecento da Marcello Piacentini per essere la sede del Banco di Napoli. Un palazzo in cui spiccano la cura nei dettagli (come lampade e serramenti) e i materiali scelti.

Oggi Michele De Lucchi – AMDL Circle ha ripensato lo spazio con i più innovativi criteri museografici per esporre le opere e portare avanti e ampliare la proposta culturale in dialogo con il vicino Palazzo Zevallos Stignano.

Per altri miei scatti di luoghi culturali: qui e qui.

Gallerie d’Italia in Naples: a project that has been converting what were once Intesa San Paolo offices into galleries exhibiting the works the Foundation has acquired over the years. A project that re-signifies spaces, from places of finance to places of culture, throughout the peninsula.  

When I visit a place of art, in addition to the pleasure of observing the works on display, most of the time I am fascinated by the buildings that contain them. The building that houses the Foundation’s collection in Naples was designed in the late 1930s by Marcello Piacentini to be the headquarters of the Banco di Napoli. It is a building in which the attention to detail (such as lamps and window frames) and the materials chosen stand out.

Today Michele De Lucchi – AMDL Circle has rethought the space with the most innovative museographic criteria to display the works and carry on and expand the cultural proposal in dialogue with the nearby Palazzo Zevallos Stignano.

For more of my shots of cultural places: here and here.